Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. Emilio Solfrizzi restituisce al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato: il rifiuto della propria esistenza.
La comicità di cui è intriso questo capolavoro viene esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.
di Molière
con EMILIO SOLFRIZZI
e con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Maria Chiara Dimitri, Cecilia D’Amico, Rosario Coppolino
adattamento e regia di Guglielmo Ferro
produzione Compagnia Molière, La Contrada - Teatro Stabile di Trieste, in collaborazione con Teatro Quirino - Vittorio Gassman
PLATEA: € 30,00
PALCHI: € 25,00
LOGGIA E LOGGIONE: € 15,00 (scuole superiori € 10,00)
STUDENTI: scuole di teatro € 15,00
RIDOTTI*: platea € 25,00 palchi € 20,00